Arriva la Legge Bove, il calciatore: “Promuove informazione sul primo soccorso”

Presentata la Legge Bove sul primo soccorso, che porta il nome del calciatore vittima di arresto cardiaco durante Fiorentina-Inter. Edoardo si è salvato e ora è testimonial di una campagna contro la disinformazione sul tema.

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In arrivo la “legge Bove”, il ddl voluto dai senatori di Azione, dopo quanto accaduto al calciatore lo scorso anno. Durante Fiorentina-Inter, infatti, Edoardo Bove si è accasciato a terra per un arresto cardiaco.

L’ex Viola si è salvato grazie alla tempestività dei medici, ma non sempre tutte le storie hanno un lieto fine. Come riporta Rai News, sono circa 65mila le persone che ogni anno perdono la vita per mancanze o ritardi negli interventi di primo soccorso.

Proprio per questo è nata la volontà di istituire la “legge Bove” sul primo soccorso, incentrata sul combattere la disinformazione e, al contrario, sul promuovere corsi di formazione nelle scuole.

Cos’è la “legge Bove”

La “legge Bove sul primo soccorso” è stata presentata ieri, 17 novembre, dai senatori di Azione Marco Lombardo e Carlo Calenda, nell’aula convegni del Senato, alla presenza del ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi.

Come si può intuire, il disegno di legge prende il nome da Edoardo Bove, il calciatore che l’1 dicembre 2024 si è accasciato in campo, durante Fiorentina-Inter, perché rimasto vittima di un arresto cardiaco.

Diviso in sette articoli, il ddl mira, quindi, a fronteggiare il numero delle persone che hanno perso la vita per mancanze o ritardi nell’intervento di primo soccorso, attualmente circa 65mila. Per raggiungere tale obiettivo, si intende intensificare la formazione al primo soccorso nel Paese.

Perciò, verranno finanziati corsi di formazione sulle tecniche di primo soccorso per studenti maggiorenni delle scuole secondarie di secondo grado, ma anche percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale di competenza regionale, per gli insegnanti di scienze motorie. Proposta anche la necessità di un certificato di frequenta di tali corsi per accedere all’esame della patente o ai corsi di laurea in Scienze Motorie, in futuro.

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Le parole di Edoardo Bove

Presente all’evento di ieri era anche il calciatore Edoardo Bove che, sul palco, ha espresso la propria emozione nel dare il nome a una legge così importante. Queste le sue parole, riportate da Eurosport:

Questa legge è per la Fondazione Castelli, per Matteo, per Stefano Carone, per Filippo Alessandrini, per Davide Astori e potrei continuare.

Io sono onorato che possa esserci il mio nome, ma anche emozionato e imbarazzato. 

Questa legge è per tutti loro. 

Ho toccato con mano il dolore di queste fondazioni e delle loro famiglie.

È arrivato il momento che alziamo tutti la mano per dire che vogliamo fare qualcosa su questo argomento.

Sto pensando ad allenarmi, per me lo sport è importante.

La mia condizione finisca migliora e l’obiettivo è tornare a giocare e farlo il prima possibile. 

Credo accadrà presto anche se non so dove e quando. 

Ora mi vedete in giacca e cravatta ma voglio tornare in pantaloncini.

Quello che mi è successo è stato motivo di grande crescita e mi ha dato la possibilità di fare nuove esperienze.

Ho imparato ad accettare una versione diversa me.

E poi, ancora, un pensiero sulla necessità di combattere la disinformazione e, di conseguenza, quella di formare più persone possibile affinché sappiano fronteggiare delle emergenze. Questo il suo discorso riportato su Rai News:

Dobbiamo combattere questa disinformazione.

Prima che mi accadesse questo evento ero il primo a non conoscere i dati sugli arresti cardiaci e questa disinformazione porta le persone ad avere paura.

Altri dati dimostrano che, quando viene chiesto chi interverrebbe sul primo soccorso, molti si tirerebbero indietro.

Ma lo fanno per la paura di non sapere cosa fare.

Quel che cerchiamo di fare è promuovere l’informazione riguardo il primo soccorso.

Il rettangolo di gioco è quello delle scuole e dei centri sportivi.

È il momento di alzare la mano per rispondere presenti e per dimostrare di voler fare qualcosa su questo argomento. 

È intervenuto anche il ministro Andrea Abodi, che ha sottolineato l’importanza della sensibilizzazione rispetto a tale tema:

Di fronte a questo tema, non possiamo non stare dalla stessa parte.

Stato e istituzioni hanno il dovere di mettere i cittadini nella condizione di preservare sé stessi e i propri cari.

La vita è una tematica che deve essere al centro dei nostri pensieri.

Mi sono confrontato con questa problematica che colpisce 65.000 persone, questa è una guerra silenziosa, come gli incidenti stradali.

Quarant’anni fa mio cugino, 13 anni, giocando a pallone d’estate con gli amici, rimase per terra.

Era un tempo diverso, c’era meno conoscenza e meno consapevolezza.

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