Novità in arrivo dal prossimo anno per quanto riguarda l’Imu, ossia l’Imposta municipale unica. Il Ministero dell’Economia, infatti, come riporta SkyTg24, ha rivisto i casi in cui i Comuni possono prevedere sgravi sulle aliquote dell’imposta.
Dal 2026, quindi, i sindaci potranno inserire una tassazione più leggera per soggetti come i proprietari che trascorrono mesi nelle case al mare o in montagna, senza affittarle a soggetti terzi.
I Primi cittadini, poi, avranno la facoltà di modulare la tassazione in base alle utenze di gas, luce e acqua, oppure alla presenza nell’immobile dell’arredamento. In questo modo, infatti, si può certificare se il luogo viene effettivamente utilizzato o meno.
Novità Imu 2026
Il Ministero dell’Economia ha rilasciato l’allegato contenuto nel decreto siglato dal viceministro Maurizio Leo e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, inerente alle novità che coinvolgeranno l’Imu dal 2026. Nello specifico, saranno i Comuni a decidere eventuali sgravi sull’Imposta municipale unica. Ecco il testo:
In particolare, tale Allegato A, che sostituisce il precedente, modifica e integra le condizioni in base alle quali i comuni possono introdurre ulteriori differenziazioni all’interno di ciascuna delle fattispecie già previste dal citato decreto 6 settembre 2024.
L’applicazione informatica attraverso la quale elaborare e trasmettere il Prospetto per l’anno d’imposta 2026 sarà resa disponibile ai Comuni, all’interno dell’apposita sezione denominata “Gestione IMU” del Portale del federalismo fiscale, a decorrere dal giorno 12 novembre 2025.
Sono, altresì, pubblicate le “Linee guida per l’elaborazione e la trasmissione del Prospetto delle aliquote dell’IMU”, aggiornate con le modifiche apportate dal citato decreto 6 novembre 2025.
Quindi, i sindaci di ogni Comune decideranno se introdurre una tassazione più leggera per i proprietari che trascorrono mesi nelle case al mare o in montagna, senza affittarle a soggetti terzi. Inoltre, il documento impone nuovi standard da seguire, come il divieto di superare l’aliquota massima, così da uniformare la tassazione a livello nazionale.
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Criteri per l’agevolazione

Secondo quanto riportato dal Ministero e ripreso da SkyTg24, quindi, i sindaci dei vari Comuni italiani potranno prevedere sgravi fiscali per gli immobili classificati come “a disposizione”, rispetto a quanto già affermato nel decreto dello scorso anno.
Inoltre, il Comune può valutare autonomamente quanti mesi all’anno l’immobile non deve essere abitato, per poter ottenere l’agevolazione. Ai Primi Cittadini è data la possibilità di rapportare lo sgravo dell’imposta ad altri parametri, come le utenze di gas, luce e acqua, oppure alla presenza dell’arredamento nell’edificio.
Attraverso ciò, infatti, si può valutare l’effettiva presenza di soggetti nella struttura. Sono esclusi dall’agevolazione gli immobili utilizzati a scopo commerciale, affittati o destinati alla locazione breve.
Altre agevolazioni riguardano gli edifici di interesse storico/artistico, le abitazioni locate a canone concordato e gli immobili posseduti dai pensionati residenti in uno Stato di assicurazione che non sia l’Italia, con pensione maturata in un regime di convenzione internazionale con la Penisola.
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Imu per immobili inagibili
Un’ulteriore novità riportata nell’allegato al decreto firmato dal viceministro Leo riguarda la tassazione sugli immobili inagibili. Dal 2024, infatti, i Comuni possono scontare o azzerare del tutto, in maniera autonoma, l’aliquota per gli edifici inutilizzabili, a causa di calamità naturali.
Dal prossimo anno, però, i Comuni potrebbero includere l’agevolazione anche per case danneggiate da “cause diverse” dagli eventi naturali. Per comprendere meglio se un immobile può essere incluso nelle novità o meno, nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato un nuovo servizio gratuito per consultare le mappe catastali.
L’utente potrà sia consultare i file vettoriali, sia quelli immagine, dei fogli di mappa catastali aggiornati. Il servizio è garantito su tutto il territorio nazionale, fatta eccezione per le province autonome di Trento e Bolzano, dove il catasto è gestito dall’ente.

