Referendum di cittadiza, perché firmarlo e cosa succederebbe se fosse approvato

Cosa comporterebbe l'approvazione del referendum di cittadiza? Vediamo cos'è, cosa prevede e perché firmarlo.

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Corsa alla raccolta firme per il referendum di cittadiza, su proposta del deputato Riccardo Magi, del partito +Europa lo scorso 4 settembre. Ma qual è l’obiettivo? Il referendum di cittadiza, secondo le parole del deputato, mira ad “agevolare l’accesso alla cittadiza italiana per gli stranieri attraverso la naturalizzazione”.

Di fatto, si ridurrebbe il numero di anni di residenza che servono per fare domanda, da 10 a 5. Ecco cosa si legge a proposito sul sito del Ministero della Giustizia:

La normativa in vigore stabilisce che la cittadiza italiana possa essere concessa al cittadino straniero legalmente residente nel territorio della Repubblica da almeno 10 anni.

Il presente quesito propone di dimezzare tale termine, riportandolo a 5 anni, com’era previsto dalla legislazione prima del 1992 e com’è stabilito in diversi altri Stati UE.

Negli ultimi giorni, grazie a una grande mobilitazione online ― promossa da volti noti come ad esempio Zerocalcare, Ghali, Alessandro Barbero ― vi è stato un boom di adesioni. Sono state raccolte, infatti, più di 300.000 firme. Affinché il referendum possa essere indetto, è necessario raggiungere quota 500.000 entro il prossimo 30 settembre.

Referendum di cittadiza, la proposta di Riccardo Magi

Riccardo Magi di +Europa ha dimostrato quanto sia urgente il referendum di cittadiza per l’Italia, ecco le sue parole come riporta “Il Sole 24 Ore”:

La raccolta firme per il referendum cittadiza viaggia a una velocità impressiote grazie anche alla mobilitazione di tante personalità della cultura, dello sport, dello spettacolo, dell’accademia, del giornalismo […]

Questo dimostra due cose.

C’è una volontà enorme di cambiare la legge sulla cittadiza ingiusta, crudele e incivile.

Il quesito

Cosa viene richiesto agli italiani per il referendum? Ecco cosa si legge sul sito del Ministero della Giustizia:

Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”;
nonche’ la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadiza”?.

Come firmare per l’approvazione del referendum di cittadiza

Per poter sottoscrivere il referendum online, basta accedere alla piattaforma apposita del Ministero della Giustizia. Si effettuerà, poi, il login tramite SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi. Si selezionerà, in seconda battuta, il quesito e lo si firmerà digitalmente in maniera automatica. Al termine dell’operazione l’utente riceverà una certificazione digitale la quale attesterà che la sottoscrizione andata a buon fine.

Cosa succederebbe se il referendum venisse approvato?

Il professore di Diritto Costituzionale e pubblico dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, Paolo Bonetti, ― uno dei partecipanti alla formulazione del quesito ― ha spiegato a “Pagella Politica” cosa succederebbe se si approvasse per il referendum abrogativo:

Per circa 130 anni la durata della residenza legale che doveva dimostrare uno straniero ai fini della concessione della cittadiza è stata di cinque anni

La legge del 1992 ha deciso, invece, uno spezzettamento di questi termini, riducendoli a quattro anni per i cittadini dell’Unione europea e portandoli da cinque a dieci anni per i cittadini degli Stati extra-Ue.

Se dovesse passare, anche i figli minori conviventi otterrebbero la cittadiza.

Con la norma vigente il minore straniero che vuole ottenere la cittadiza deve attendere il compimento dei 18 anni e dimostrare, inoltre, di essere nato e aver vissuto da sempre sul territorio italiano. In tal caso, con il referendum, invece, si potrà così richiedere la naturalizzazione dopo cinque anni di residenza in Italia, purché in presenza di requisiti come:

  • assenza di precedenti penali
  • capacità economica e fiziaria
  • conoscenza della lingua
  • idoneità professionale

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